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Contributi, incarichi, sovvenzioni 2017

La Legge n. 124/2017 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale introduce al comma 125 alcune importanti normative per le Associazioni No Profit che intrattengono rapporti economici con le pubbliche amministrazioni. Si riportano a seguire le parti di interesse.

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pubbl_ammstrzA decorrere dall’anno 2018, i soggetti di cui all’articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349, e successive modificazioni, i soggetti di cui all’articolo 137 del codice di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, nonché  le associazioni, le Onlus e le fondazioni che intrattengono rapporti economici con le pubbliche amministrazioni e con i soggetti di cui all’articolo 2-bis del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33*, nonché con società controllate di diritto o di fatto direttamente o indirettamente da pubbliche amministrazioni, ivi comprese quelle che emettono azioni quotate in mercati regolamentati e le società da loro partecipate, e con società in partecipazione pubblica, ivi comprese quelle che emettono azioni quotate in mercati regolamentati e le società da loro partecipate, pubblicano entro il 28 febbraio di ogni anno, nei propri siti o portali digitali, le informazioni relative a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque a vantaggi economici di qualunque genere ricevuti dalle medesime pubbliche amministrazioni e dai medesimi soggetti nell’anno precedente. (…) L’inosservanza di tale obbligo comporta la restituzione delle somme ai soggetti eroganti entro tre mesi dalla data di cui al periodo precedente. (…)”

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Al fine di rispettare le indicazioni riportate nella legge di cui sopra, riportiamo a seguire le informazioni relative a sovvenzioni, contributi, incarichi ricevuti dalle pubbliche amministrazioni con cui l’Associazione Culturale Piccoli Maestri ha collaborato durante l’anno 2017.

Nel mese di febbraio del 2017 l’Associazione Aulturale Piccoli Maestri ha incassato un contributo di trecento (300) euro dall’Istituzione Sistema delle Biblioteche Centri Culturali (Biblioteche di Roma). Il contributo in questione fa riferimento alla realizzazione del progetto Shakespeare, nell’ambito della manifestazione Roma che Legge 2016, come da lettera di affidamento del 19.04.2016 prot. n. 3595.

Nel mese di ottobre del 2017 l’Associazione culturale Piccoli Maestri ha incassato un compenso di duemila e quattrocentonovantacinque (2495) euro dalla Biblioteca Comunale di Sezze Scalo, Comune di Sezze. Il contributo in questione fa riferimento all’attività laboratoriale di promozione alla lettura svolta presso le Biblioteche Comunali di Sezze Scalo, Formia e Cisterna di Latina, nell’ambito della manifestazione Appia Regina Librarum, un ponte di libri e di bytes, Itinerario di lettura per l’infanzia tra passato e futuro digitale, ai sensi della L. R. n.42/97 – Rif: Determinazione n. 37, NPU 201/2017 – CIG: ZB51A0DAF6. La manifestazione si è svolta nei mesi di aprile e maggio del 2017.

Nel mese di ottobre 2017  l’Associazione Culturale Piccoli Maestri ha ricevuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, attraverso il Centro Per il Libro e La Lettura (CEPELL), l’incarico di organizzare un ciclo di letture nelle scuole di Roma, nell’ambito della manifestazione Libriamoci (determina 44 del 14 settembre 2017). L’ammontare complessivo concordato per l’iniziativa è pari a tremila (3000) euro.

Per maggiori informazioni sui contributi e sugli incarichi di cui sopra, è possibile scrivere all’indirizzo piccolimaestri.info@gmail.com

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Sui fatti di Macerata

Nei giorni scorsi le ragazze e i ragazzi della scuola media di Tor Bella Monaca hanno deciso di elaborare un testo collettivo sui fatti di Macerata. Come spiega Emiliano Sbaraglia, docente e responsabile di questo progetto, il lavoro si è rivelato utile non soltanto come esercizio grammaticale e sintattico, ma anche per affrontare insieme un argomento complesso e delicato, legato mai come in questo periodo ai temi più generali dell’educazione alla cittadinanza.

La scuola che accoglie questi ragazzi si trova in una zona tra le più disagiate della periferia romana, dove più forte che in altri luoghi della città si sente e si vive il fenomeno dell’emigrazione, e nella quale il processo d’integrazione presenta inevitabili (o forse evitabili) difficoltà. La discussione è stata molto animata, con posizioni in alcuni casi anche piuttosto forti: d’altra parte, l’esempio mostrato da politica e istituzioni attraverso alcune dichiarazioni pubbliche non è certo stato di aiuto. Alla fine, però, la classe è riuscita ad accordarsi su un testo comune e condiviso. Potrebbe essere una buona indicazione anche per il mondo degli adulti. Lo scritto che segue (già pubblicato dal blog Scuola di vita del Corriere.it, che ringraziamo per la condivisione) è il frutto del lavoro della III B.

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ecchm_macerataLa scorsa settimana un uomo di 28 anni è stato protagonista di una sparatoria a Macerata contro un gruppo di persone di origine africana. Dopo l’arresto, il colpevole ha dichiarato che voleva vendicare l’assassinio della ragazza italiana, di nome Pamela, uccisa, fatta a pezzi, e ritrovata dentro una valigia, perché si pensa che il suo omicida sia un nigeriano. I ragazzi feriti sono stati sei, tutti di colore, e stavano camminando tranquillamente per la strada.

Secondo noi la reazione di questa persona non è giustificabile, perché anche se sono dello stesso Paese, o della stessa carnagione, non sono loro i responsabili di quanto accaduto alla ragazza. Inoltre, quando la polizia è entrata nella sua abitazione, ha trovato dei busti di Mussolini, e dei libri che parlano di Hitler. In più sembra che abbia anche dei tatuaggi, di cui uno sulla testa, con gli stessi simboli. Quello che più non capiamo, è come mai un ragazzo di nemmeno trent’anni ancora pensi a dittatori come Hitler e Mussolini, che sono vissuti quasi un secolo fa. E poi, se proprio doveva prendersela con qualcuno, poteva aspettare di sapere se la persona colpevole della morte di Pamela fosse proprio quel nigeriano, e vendicarsi su di lui. Forse non è giusto, ma la maggioranza di noi la pensa così.

In ogni caso, non crediamo che con la violenza sia possibile risolvere qualcosa, e le tante guerre che ci sono state e ci sono ancora in giro per il mondo lo dimostrano. Certo, questa è stata una situazione particolare, che ci ha colpiti molto, e in classe ne abbiamo parlato insieme perché non tutti la pensano allo stesso modo.

Per concludere utilizziamo una frase della nostra compagna Emily, che ha detto: “Le parole possono fare più male della violenza”. Ma a volte la realtà può essere più complicata, e molto più dura.

I ragazzi della III B