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Piccoli Maestri al Book Pride 2018

Da venerdì 23 a domenica 25 marzo avrà luogo a Milano presso lo spazio Base, la quarta edizione del Book Pride, fiera nazionale dell’editoria indipendente. La manifestazione è promossa e organizzata da Odei, Osservatorio degli editori indipendenti, con l’idea e il proposito di sostenere la difesa della bibliodiversità e la promozione della lettura.
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Durante i mesi che hanno preceduto l’avvio della manifestazione, scrittrici e scrittori legati per affetto o concreta partecipazione all’associazione Piccoli Maestri hanno visitato licei e istituti della provincia di Milano per raccontare classici della letteratura che hanno accompagnato nel tempo il proprio amore, la propria passione per la lettura. Caterina Bonvicini, accolta dal Liceo Linguistico Greppi di Monticello di Brianza, ha raccontato Colazione da Tiffany di Truman Capote; a Monza Maura Gancitano ha parlato con gli studenti del Liceo Linguistico Mosé Bianchi di un romanzo di Cesare Pavese, La casa in collina. Sempre a Monza, ma questa volta al Liceo Frisi, Marco Rossari ha accompagnato gli studenti alla scoperta dei Sessanta racconti di Dino Buzzati. Mentre invece al Liceo Leonardo di Milano, Giorgio Vasta ha avviato e costruito un dialogo con i ragazzi a partire da un personaggio di Gustave Flaubert, Madame Bovary.

Venerdì 23 marzo, studenti e studentesse che hanno partecipato a questi appuntamenti, accompagnati dai rispettivi docenti, si incontreranno in uno spazio a loro dedicato all’interno della rassegna, per raccontare a modo loro le letture che hanno accolto e abbracciato negli ultimi mesi. A seguire maggiori dettagli su orari e luoghi degli incontri a cura di Piccoli Maestri; per maggiori informazioni sul festival o per visionare il programma completo e gli eventi in calendario è possibile consultare il sito dedicato al seguente indirizzo: http://bookpride.net/site/

Ringraziamo di cuore il direttore creativo di questa quarta edizione Book Pride, Giorgio Vasta, e tutto lo staff della manifestazione, per averci invitato a partecipare attivamente a questa rassegna di cui condividiamo ideali e motivazioni. Un ringraziamento speciale anche a Nicola Cordeschi, Alessandra Piantoni, Elena Rausa, Stefania Trotta, Lorenzo Zumbo, i docenti che in questi mesi hanno accolto in classe i Piccoli Maestri, accompagnando successivamente con infinita cura e dedizione il percorso e le letture dei ragazzi.  Vi aspettiamo quindi a Milano. Dal 23 al 25 marzo, al Book Pride.

Riepilogo appuntamenti:

Venerdì 23 marzo, dalle ore 10 alle ore 12 presso lo Spazio A
Studenti e professori del Liceo Leonardo di Milano, dei licei Frisi e Mosé Bianchi di Monza, del liceo Greppi di Monticello di Brianza raccontano i classici che hanno letto in compagnia dei Piccoli Maestri.
Introducono e moderano Federico Cerminara e Maura Gancitano.

Incontri nelle scuole:
19 gennaio 2018, Liceo Leonardo di Milano
Giorgio Vasta ha letto Madame Bovary di Gustave Flaubert

2 febbraio 2018, Liceo Linguistico Grippi di Monticello di Brianza
Caterina Bonvicini ha letto Colazione da Tiffany di Truman Capote

5 febbraio 2018, Liceo Frisi di Monza
Marco Rossari ha letto i Sessanta racconti di Dino Buzzati

7 marzo 2018, Liceo Linguistico Mosè Bianchi di Monza
Maura Gancitano ha letto La casa in collina di Cesare Pavese

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Commuoversi

Gratifica non poco quando al termine di un incontro nelle scuole sia il docente che l’autore coinvolti  scrivono per raccontare come è andata. È successo con Antonella Antonini, docente presso l’IC Galilei di Taranto vecchia, e  Maurizio Cotrona, in missione tra gli studenti per parlare della storia di Lena e Lila, le creature geniali della Ferrante. Scopriamo così con piacere che il report di entrambi si concentra su un momento in particolare che li ha emozionati.

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bambina-perdutaÈ da diverso tempo ormai che i Piccoli maestri frequentano l’Istituto Comprensivo Galileo Galilei, nelle sedi della città vecchia e del quartiere Tamburi. Un paio di volte Elisabetta Liguori è addirittura tornata durante l’anno, sollecitata dalle richieste dei ragazzi e forse affascinata dal panorama del plesso di Taranto vecchia. Oggi è stato il turno di Maurizio Cotrona, un gigante gentile che ho trovato giù nell’androne della scuola con lo zainetto e quell’aria buona che gli si legge in faccia. Lo scorso anno, parlando di Zanna bianca, ha rapito i miei alunni di prima media, trascinandoli nelle foreste, ricreando il tepore della vita del cane domestico e delle carezze vicino al fuoco. Quest’anno siamo stati più moderni. Maurizio ha proposto L’amica geniale di Elena Ferrante e io, sempre alla ricerca di stimoli che possano spronare i ragazzi a proseguire gli studi ho accettato con entusiasmo. Qui a Taranto l’elevato tasso di dispersione scolastica ci preoccupa non poco. Un anno fa Maurizio sembrava davvero un gigante tra i bimbi, che piano piano, nel corso della conversazione, avvicinavano sempre più la sedia come a cercare un contatto, fisici come sono, ansiosi di toccare e accarezzare Zanna bianca. Quest’anno invece è stato un discorso tra pari: i ragazzi di terza, già grandicelli, gli si sono disposti attorno a semicerchio, si sono fatti spiegare chi sono e cosa fanno i Piccoli maestri e sono rimasti ad ascoltarlo. Maurizio, superando le inutili chiacchere sul caso Ferrante, è entrato subito nel vivo della storia: Lena e Lila, la loro amicizia, le loro sfide, le loro scelte, le loro sconfitte. In un attimo non era più del libro che stavamo parlando: Lila, la protagonista è costretta a lasciare la scuola, per il doppio pregiudizio che non permette alle famiglie povere di far studiare i figli, in particolare le ragazze. Lena invece, andrà a scuola, e quando gli insuccessi arrivano al primo anno di ginnasio, la madre, il personaggio forse meno adatto a dare incoraggiamenti e che anzi, ha sempre contribuito a incrementare le insicurezze della figlia, dice: “Non sta scritto da nessuna parte che non ce la puoi fare.” Con questo messaggio, con la voce rotta di commozione, per la poesia del romanzo che descrive la situazione nella quale vivono i miei alunni di Taranto, scoraggiati e sconfitti già in partenza nella ricerca di un futuro fatto di lavoro e stabilità al quale si contrappone la situazione estremamente precaria in cui vivono con i loro genitori, termina la nostra lettura insieme. Giornate come questa, l’impegno con cui Maurizio si è dedicato a noi, credo siano preziosi. È come se avesse lasciato un piccolo seme di speranza, che spero ogni giorno di veder crescere nei miei ragazzi. Grazie di cuore. Antonella Antonini

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Commuoversi.
Ieri, in missione per i Piccoli Maestri, ho letto alcune pagine de L’amica geniale di Elena Ferrante in una terza media dell’I.C. Galileo Galilei di Taranto. Anche se la classe era a ranghi ridotti per un falso allarme wind day (nei giorni di vento le scuole dei Tamburi chiudono), ho trascorso un paio d’ore con una decina di bambini silenziosi, educati, curiosi. Una meraviglia. Io e la loro insegnante (Antonella Antonini), abbiamo scelto un libro che trattasse, senza filtri, tematiche a loro vicine: l’amicizia, la “cattiveria” dei bambini, il valore dello studio, il rapporto con la paura. A un certo punto ho letto una pagina in cui Lena, una delle protagoniste del libro, riceve un incoraggiamento inatteso in un momento difficile. “Non sta scritto da nessuna parte che non ce la puoi fare”, le dice sua madre. Ho dovuto interrompere la lettura e allontanarmi di qualche passo per nascondere un irrefrenabile moto di commozione. Avevo letto diverse volte questo passaggio ma, mentre pronunciavo quelle parole di fronte a ragazzini che avranno così tanto bisogno di sentirsele dire, non ho retto.

Più tardi mi sono interrogato su quello che mi era successo, cercando di ritrovare il filo interiore che era stato tirato. Ho fatto l’elenco delle persone che mi hanno dato un incoraggiamento simile a quello ricevuto da Lena: i miei genitori, zia Adria, Michele Trecca, Alessandra Gambetti. Tanti altri mi hanno voluto bene in molti modi, ma un “non sta scritto da nessuna parte che non ce la puoi fare” mi è arrivato da loro cinque. Eppure, rimango con la sensazione di dimenticare qualcuno, proprio quello a cui erano dedicate le mie lacrime. Chiunque tu sia, mi ricorderò di te.
Maurizio Cotrona