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Piccoli Maestri al Book Pride 2019

Da venerdì 15 a domenica 17 marzo avrà luogo a Milano presso la Fabbrica del Vapore, la quinta edizione del Book Pride, fiera nazionale dell’editoria indipendente. La manifestazione è promossa da Odei, Osservatorio degli editori indipendenti.
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Durante i mesi che hanno preceduto l’avvio della manifestazione, scrittrici e scrittori legati per affetto o concreta partecipazione all’associazione Piccoli Maestri hanno visitato licei e istituti della provincia di Milano per raccontare classici della letteratura che hanno accompagnato nel tempo il proprio amore, la propria passione per la lettura. Giorgio Fontana, accolto dal Liceo Banfi di Vimercate, ha curato un laboratorio dedicato alla figura di Alessandro Leogrande; a Bergamo Annarita Briganti ha parlato con gli studenti del Liceo Linguistico Mascheroni di un romanzo di J. D. Salinger, Il giovane Holden. Al Liceo Frisi di Monza, Maura Gancitano ha letto Mattatoio n.5 di Kurt Vonneguth; sempre a Monza, ma questa volta al Liceo Bianchi, Annarita Briganti ha accompagnato gli studenti alla scoperta di Una questione privata di Beppe Fenoglio. Al Liceo Parini di Seregno Fabrizio Coppola ha raccontato L’amico ritrovato di Fred Uhlman, mentre invece al Liceo Greppi di Monticello di Brianza, Matteo B Bianchi ha avviato e costruito un dialogo con i ragazzi a partire da alcuni classici contemporanei legati alll’autonarrazione.

Venerdì 15 marzo, studenti e studentesse che hanno partecipato a questi appuntamenti, accompagnati dai rispettivi docenti, si incontreranno in uno spazio a loro dedicato all’interno della rassegna, per raccontare a modo loro le letture che hanno accolto e abbracciato negli ultimi mesi. A seguire maggiori dettagli su orari e luoghi degli incontri a cura di Piccoli Maestri; per maggiori informazioni sul festival o per visionare il programma completo e gli eventi in calendario è possibile consultare il sito dedicato al seguente indirizzo: http://bookpride.net/site/

Ringraziamo di cuore il direttore creativo di questa quinta edizione Book Pride, Giorgio Vasta, e tutto lo staff della manifestazione, per averci invitato a partecipare attivamente a questa rassegna di cui condividiamo ideali e motivazioni. Un ringraziamento speciale anche ad Alessandra Piantoni, Annarosa Besana,  Elena Rausa, Elisabetta Pavia, Lorenzo Zumbo, Rosa Milana, Rossella Gattinoni, i docenti che in questi mesi hanno accolto in classe i Piccoli Maestri, accompagnando successivamente con infinita cura e dedizione il percorso e le letture dei ragazzi.  Vi aspettiamo quindi a Milano. Dal 15 al 17 marzo, al Book Pride.

Riepilogo appuntamenti:

Venerdì 15 marzo, dalle ore 10 alle ore 13 presso la Sala Luna
Studenti e professori del Liceo Banfi di Vimercate, del Liceo Greppi di Monticello di Brianza, del Liceo Mascheroni di Bergamo, del Liceo Bianchi e del Liceo Frisi di Monza, del Liceo Parini di Seregno raccontano i classici che hanno letto in compagnia dei Piccoli Maestri.
Introducono e moderano Annarita Briganti, Maura Gancitano e Federico Cerminara.

14 gennaio 2019, Liceo Banfi di Vimercate
Giorgio Fontana ha curato un incontro dedicato ad Alessandro Leogrande

19 febbraio e 6 marzo 2019, Liceo Mascheroni di Bergamo
Annarita Briganti ha letto Il giovane Holden di J. D. Salinger

25 febbraio 2019, Liceo Frisi di Monza
Maura Gancitano ha letto Mattatoio n.5 di Kurt Vonnegut

26 febbraio 2019, Liceo Greppi di Monticello di Brianza
Matteo B Bianchi ha curato un laboratorio dedicato all’autonarrazione

7 marzo 2019, Liceo Parini di Seregno
Fabrizio Coppola ha letto L’amico ritrovato di Fred Uhlman

11 marzo 2019, Liceo Bianchi di Monza
Annarita Briganti ha letto Una questione privata di Beppe Fenoglio

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Con Alessandro: un viaggio sulla frontiera

Molte delle richieste ricevute negli ultimi mesi esprimono un desiderio vivo e sincero di portare nelle scuole un racconto ispirato alla figura di Alessandro Leogrande. La crisi di valori del periodo che viviamo rende d’altronde sempre più importante coinvolgere ragazze e ragazzi in una discussione sui temi più cari ad Alessandro, a partire ad esempio da una riflessione seria e attenta sul fenomeno delle migrazioni.

Nel 2018 Piccoli Maestri, in collaborazione con altri partner virtuosi, ha investito molte energie nel progetto La frontiera, un tavolo migrante a sua volta, pronto a spostarsi da Roma a Milano, a Torino, alla ricerca di parole e immagini nuove che aiutassero a raccontare, a capire. Ci piace l’idea di portare avanti anche nel 2019 una raccolta di ricordi e parole che restituiscano la figura di Alessandro, scrittore, giornalista, attento osservatore di un sud dal respiro universale, troppo spesso dimenticato.

Ci piace iniziare questa raccolta di ricordi e parole con un articolo di Nadia Terranova, apparso su Robinson a un anno dalla scomparsa di Alessandro. Ringraziamo Repubblica e Nadia, ovviamente, per la condivisione. Ai docenti in ascolto e a chiunque sia interessato a conoscere meglio Leogrande, auguriamo buon Natale, buon anno. Buone letture.

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Nel settembre 2017, poco prima della morte improvvisa del suo autore a quarant’anni avvenuta il 26 novembre, un testo di Alessandro Leogrande andò in scena al Teatro Argentina di Roma nell’ambito di una rappresentazione plurale intitolata “Ritratto di una nazione”. In Pane all’aquasale tre storie si incrociavano, quella del sindacalista Giuseppe Di Vittorio a Cerignola nel 1904, quella di un bracciante polacco nella provincia di Foggia durante gli anni zero (ripresa dal capolavoro di Leogrande, Uomini e caporali, Feltrinelli) e quella, contemporanea, di un operaio dell’Ilva. Era un testo breve, scritto su commissione, incastonato in un affresco in cui a diversi scrittori si chiedeva di raccontare una regione ciascuno. Giustamente a Leogrande era stata assegnata la Puglia, dove da più di vent’anni non risiedeva pur mantenendo la residenza, simbolo di un legame non solo affettivo ma pienamente intellettuale, perché non basta essere originari di un luogo per saperlo raccontare, ma se lo si sceglie allora la casualità di nascita può diventare opportunità e restituzione a un territorio del suo immaginario e della sua storia.

Con gli editoriali, gli interventi, i reportage letterari densi di opinioni solide e argomentate, mai grezze e mai banalizzanti, con il lavoro politico e pedagogico, Alessandro Leogrande, da Roma o da qualsiasi altro luogo in cui si trovasse per seguire i suoi scritti, continuava a dialogare con la regione dove gli era capitato di nascere e che aveva deciso di scegliere. In Pane all’acquasale, come nei testi che compongono Dalle macerie (il suo libro postumo – quest’ultima parola suona ancora penosa, difficile sovrapporla a uno scrittore la cui assenza è tanto pesante – curato dal giovane studioso Salvatore Romeo, tarantino come lui, e prefato da Goffredo Fofi, con cui Leogrande ha lavorato per vent’anni) il sud non è un puro dato geografico ma una parola prismatica che significa innanzitutto sguardo sul mondo.

Non esiste il localistico nel pensiero di Leogrande, il suo meridionalismo salveminiano ha un respiro universale, il “sud” non è solo la Puglia ma il territorio mobile degli oppressi e dei dimenticati, il sud è l’Albania (nel 2011 Il naufragio, sulla motovedetta Kater i Rades speronata da una corvetta della marina militare italiana, gli valse i premi Volponi e Kapuscinski e grazie al fatto di avere per primo raccontato quella storia oggi a Tirana una strada porta il suo nome), il sud è l’Argentina, che aveva visitato nella primavera 2017 prendendo appunti per un libro sui desaparecidos e su torturati e torturatori. Il sud è la storia del curdo Shorsh nel bellissimo La frontiera (sempre pubblicato da Feltrinelli), è lo spirito di Carlo Pisacane rievocato nella curatela e nella prefazione a L’altro Risorgimento (Edizioni dell’Asino). Il sud di Leogrande è ogni luogo, ogni persona su cui ci sia bisogno di rivolgere lo sguardo.

Alessandro Leogrande scriveva molto e si muoveva altrettanto, in dialogo con le persone e con i luoghi: se camminavi con lui a Taranto la città vecchia si animava sotto le sue descrizioni, perfino di una bancarella di venditori di frutti di mare poteva raccontarti la storia e il significato urbano, mentre il centro di Roma si illuminava delle sue ossessioni (le strade significative della vicenda umana di Aldo Moro, che come lui aveva studiato a Taranto al liceo Archita; la chiesa di San Luigi dei francesi con Il martirio di san Matteo di Caravaggio la cui descrizione aveva trasformato in metafora del dolore e della violenza). Insieme a Elena Stancanelli, Leogrande aveva ideato un progetto di discussione sulle migrazioni intorno a un tavolo migrante anch’esso, da spostare nello spazio e nel tempo (il progetto è poi stato chiamato “La frontiera” in suo onore). Studiava: in un mondo in cui si smania per affermarsi con sentenze e aforismi prima ancora di avere circoscritto il tema, lui si esprimeva solo dopo aver completato una sua personale bibliografia, e tra le sue parole non ci sono frasi a effetto in stile Twitter (che usava solo per lavoro, con pudore e professionalità).

Alessandro Leogrande era una persona divertente, piena di senso dell’umorismo, si infervorava parecchio e pur essendo consapevole del proprio valore non era mai del tutto soddisfatto, neppure di sé. Quando fu rappresentato Pane all’acquasale, non era convinto di ciò che aveva scritto e mi chiese di accompagnarlo per vedere una seconda volta la rappresentazione, pochi giorni dopo la prima. Voleva mettere sotto processo il testo per riscriverlo al meglio e mi chiese di fare altrettanto, io obiettai che non ce n’era bisogno. Lo rivedemmo e ne parlammo a lungo. Aveva ragione lui: tutto ciò che si scrive è sempre perfettibile, avere pace rispetto a sé è il contrario di ciò che dovrebbe muovere un intellettuale. Però, solo in quel caso, avevo più ragione io: non c’era nulla da migliorare e anche quel pezzo, fra i tanti suoi, resta e resterà, insieme a tutto ciò che di inestimabile ci ha lasciato.

 

 

 

 

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I migliori libri della nostra vita

In occasione della XXX edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, da giovedì 18 a lunedì 22 maggio presso i padiglioni del Lingotto Fiere, l’associazione culturale Piccoli Maestri è stata invitata a gestire un piccolo spazio quotidiano all’interno del Bookstock Village, l’area del Salone dedicata ai ragazzi. L’appuntamento è tutti i giorni dalle 15.30 alle 16.30 al quinto padiglione. Scrittrici e scrittori, legati per affetto o attiva partecipazione al progetto Piccoli Maestri, si alterneranno nel racconto di un libro che hanno amato, per contagiare i ragazzi con l’amore per la lettura e per tornare al cuore della propria passione.

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Ringraziamo di cuore la direzione e lo staff del Salone per averci accolto in una festa della lettura così bella e importante. Di seguito il programma degli incontri a cura di Piccoli Maestri: una staffetta lunga cinque giorni e che vedrà alternarsi ogni pomeriggio tre persone, pronte a raccontare, ciascuna a suo modo, l’amore per la lettura. Si rimanda al sito http://www.salonelibro.it/it/ per maggiori informazioni su eventi e ospiti di questa edizione.

I migliori libri della nostra vita
Ciclo di incontri con i piccoli maestri
Bookstock Village

Giovedì 18 maggio, 15.30 – 16.30 Laboratorio Parole 1
Introduce Serena Gaudino (coordinatrice Piccoli Maestri Torino)
Giorgio Scianna legge Qualcuno con cui correre di David Grossman
Alessandro Perissinotto legge La camera azzurra di Georges Simenon
Demetrio Paolin legge La casa in collina di Cesare Pavese

Venerdì 19 maggio, 15.30 – 16.30 Laboratorio Parole 1
Introducono Vins Gallico ed Emilia Zazza, soci fondatori Piccoli Maestri
Andrea Valente legge L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson
Vins Gallico legge Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia
Emilia Zazza legge Stand by me (Il corpo) di Stephen King

Sabato 20 maggio, 15.30 – 16.30 Laboratorio Parole 1
Introduce Federico Cerminara, coordinatore progetto Piccoli Maestri
Vanessa Roghi legge Lettera a una professoressa di Don Lorenzo Milani
Isabella Pedicini legge L’isola di Arturo di Elsa Morante
Marco Rossari legge Sotto il vulcano di Malcolm Lowry

Domenica 21 maggio, 15.30 – 16.30 Laboratorio Parole 1
Introduce Elena Stancanelli, presidente associazione Piccoli Maestri
Marta Zura-Puntaroni legge IT di Stephen King
Ilaria Macchia legge #DaDefinire
Elena Stancanelli legge Le due zittelle di Tommaso Landolfi

Lunedì 22 maggio, 15.30 – 16.30 Laboratorio Parole 1
Introduce Fabio Geda, responsabile programma Bookstock Village
Alessandro Leogrande legge L’orologio di Carlo Levi
Franco Arminio legge Verso la foce di Gianni Celati
Fabio Geda legge Il signore delle mosche di William Golding