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Gli studenti del Nomentano sulle lezioni americane

six_memoAll’inizio di dicembre, Vanessa Roghi ha incontrato la docente Silvia Vitucci e i suoi suoi studenti presso il liceo Nomentano di Roma. Insieme hanno parlato di Calvino, delle Lezioni americane. La professoressa Vutcci ne aveva già scritto (qui); la parola oggi a Michele, Marta, Annalisa, Valentina. Buona lettura, buon anno dai Piccoli Maestri.

Michele Six memos for the next millennium è sicuramente l’espressione che meglio riassume l’incontro con Vanessa Roghi, essendo anche il titolo originale dell’opera di Calvino. Leggerezza, rapidità, esattezza, molteplicità e visibilità sembravano essere concetti vuoti, che anche dopo la lettura dell’opera faticavano a trovare un significato netto e preciso nella mia testa, poiché mi apparivano come astratti, come se fossero comprensibili solo dopo aver completato lunghi anni di studi; tuttavia la lezione tenuta da Vanessa Roghi, ricca di esempi riferiti al cinema, alla letteratura e all’arte, da Leopardi all’animazione giapponese di Hayao Miyazaki, ha mostrato come le Lezioni Americane siano reali proposte geniali per il terzo millennio, poiché esse contengono l’essenza della letteratura antica, moderna e contemporanea, costituendo delle caratteristiche da sempre e, probabilmente, per sempre presenti nella produzione artistica dell’umanità.

Marta L’incontro con Vanessa Roghi mi ha colpito moltissimo. La lettura delle Lezioni americane era stata sì piacevole, ma forse affrontata da parte mia in senso troppo “leggero”, e purtroppo non nell’accezione proposta da Calvino. Mentre leggevo, le argomentazioni e gli esempi utilizzati restavano impressi nella mia mente, ma appena chiuso il libro mi trovavo a ricercare  il senso della lezione appena terminata, e non lo trovavo.
Quello che era stato difficile da comprendere  è stato genialmente presentato da Vanessa Roghi attraverso riferimenti a film, canzoni, video, immagini che hanno reso concrete e tangibili le parole di Calvino. L’utilizzo di esempi come Star Wars o Il signore degli anelli ha solo aumentato la mia prima, ottima impressione nei confronti di questa autrice che appartiene ai Piccoli Maestri. Ho rivisto mio padre (sarà una cosa positiva?) che, nei confronti delle persone con cui si intrattiene,utilizza esempi ed espressioni tali da poter essere capito più facilmente. Una professoressa moderna, che ha dato concretezza a concetti ostici e che mi ha reso le Lezioni americane molto più vicine.

Annalisa L’incontro con Vanessa Roghi mi ha ricordato come ogni volta mi sorprenda la capacità di alcune persone di collegare, contestualizzare e attualizzare. È riuscita a rendere un libro impegnativo, quasi pesante e a volte astratto un libro alla portata di tutti, ricco di rimandi sia al presente che al passato. Al termine della lettura del libro, la lezione che mi aveva colpito di più è stata quella sull’esattezza. Dopo l’incontro con Vanessa Roghi ho imparato ad apprezzare anche la rapidità, in particolare grazie al video, che racconta brevemente, anzi “rapidamente”, l’anno di una bambina che vive la guerra, e di questo metodo mi ha colpito l’efficacia nel trasmettere un messaggio così importante. Un altro aspetto interessante del Power Point è stato il cammino in parallelo tra filmografia e bibliografia, reso più affascinante dall’attualità e dalla vicinanza degli esempi presi in considerazione. Infine vorrei concludere ringraziando i Piccoli Maestri che ci permettono di analizzare diverse sfaccettature di un libro, per il quale spesso non basta una semplice lettura per cogliere gli aspetti più profondi.

Valentina L’incontro con Vanessa Roghi era incentrato su un libro che per lei ha avuto un significato particolare, Lezioni americane di Calvino. Il fatto che sia stata capace di introdurlo e spiegarlo al meglio a mio parere non è banale, perché è riuscita a farmi entrare nel reale significato del libro con parole chiare, mentre da sola l’operazione si è rivelata abbastanza complicata. Le cinque (quasi sei) lezioni scritte da Calvino infatti non sono esattamente una lettura facile. Personalmente mi hanno messo in difficoltà, perché spesso riuscivo solo apparenetemente a seguire il discorso ma senza essere capace poi di riassumere in poche parole il concetto appena letto. Un aiuto significativo secondo me sono stati gli esempi concreti e le attualizzazioni riportateci  dalla professoressa, che infatti per farci capire meglio questi concetti non ha usato esempi tratti esclusivamente dalla letteratura, ma anche da film di fama mondiale quali Il signore degli anelli o Harry Potter. Devo dire che mi ha fatto apprezzare ancora di più il valore che già pensavo fosse il mio preferito, la rapidità, rendendomi però chiari anche tutti gli altri.

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Le lezioni americane al Nomentano

lez_amer_bigScoprii le Lezioni americane una ventina di anni fa, grazie ad un esame universitario dai propositi ambiziosi e dallo strampalato docente (il cui inserimento nel piano di studi mi fruttò il deciso rimprovero del mio relatore) e le amai moltissimo; quando ho scoperto che le proposte di letture dei Piccoli Maestri avevano accolto anche le Lezioni americane e che a prendersi carico di quel libro era proprio Vanessa Roghi, che avevo già avuto la fortuna di invitare nel liceo dove insegno, non ho resistito e l’ho invitata di nuovo.

Vanessa ha lo sguardo intelligente e il sorriso aperto che ricordavo; rivedendola mi sembra di rincontrare una vecchia amica, una di quelle con cui è facile ritrovare la sintonia anche se non ci si vede da anni. Durante le due ore in cui è stata al liceo Nomentano, nell’incontro destinato a tutte le quinte della nostra succursale (ben 5), ci ha guidato attraverso le proposte calviniane per il prossimo millennio facendocene sentire la natura necessaria e imprescindibile, ma lo ha fatto con la leggerezza pensosa auspicata da Calvino: senza questa straordinaria storica del tempo presente non avrei mai pensato alla scena finale di Miracolo a Milano come a una sorta di correlativo oggettivo della leggerezza e invece rivedere quella cavalcata finale sulle scope ha avvicinato tanto me quanto i miei studenti alla comprensione della ricerca della leggerezza come reazione al peso del vivere.

Anche nel presentare la rapidità, l’esattezza e la molteplicità Vanessa è riuscita a coniugare un’attenzione rigorosa al testo con la capacità di spaziare attraverso la letteratura, il cinema, la musica e l’attualità scegliendo esemplificazioni dei concetti chiave calviniani che, in linea con questi ultimi, erano tutte dotate di grande icasticità. Solo un esempio del procedere di Roghi: per far cogliere ai ragazzi uno degli aspetti più significativi della rapidità si è soffermata sul simbolismo di un oggetto nella narrazione e, dopo aver ripercorso efficacemente le pagine della rapidità in cui Calvino riflette sulla leggenda di Carlomagno e l’incantesimo dell’anello, ha mostrato scene significative del Signore degli anelli e di Harry Potter, scegliendo quelle in cui risultasse con maggior visibilità quel campo di forze che si sviluppa attorno all’oggetto magico.

Il momento più intenso per me è stato, non a caso, quello in cui si è svelato quel che Calvino ha significato per la futura professoressa di storia e visualità: spiegando la visibilità Vanessa Roghi ha parlato di se stessa ancora più di quanto non avesse fatto con le lezioni precedenti. Quando ci ha fatto ascoltare Via della croce di Fabrizio de André, mostrando come attraverso le parole di quel testo fosse possibile vedere davanti a noi quella folla eterogenea di personaggi che si affollano sul Golgota, dalle vedove che piangono agli apostoli che si nascondono tra la folla fino al “potere vestito di umana sembianza” di coloro che hanno condannato Gesù e ai due ladroni autenticamente commossi dal dolore di Gesù.

Forse è anche questo il senso dei Piccoli maestri: i ragazzi sono sensibilissimi all’autenticità e solo se si parla in modo autentico come ha fatto Vanessa di ciò che un libro ha significato per noi contribuendo a farci diventare quello che siamo, è possibile lasciare un segno in chi ci ascolta. E forse è anche così che si mostra lo straordinario potere della letteratura. Ancora una volta la mia gratitudine nei confronti di questa associazione è, senza alcuna retorica, infinita.

C’era una volta un gatto

Giovedì 21 marzo Vanessa Roghi ha letto La sirena di Palermo e altri racconti di Gianni Rodari in compagnia di una quarta e di una quinta elementare del Plesso Montessori dell’Istituto Comprensivo Tivoli-Pacifici. La magia che si è sprigionata durante le due ore trascorse con questi ragazzi, la stessa magia che incontriamo sempre più spesso  nelle scuole in cui siamo invitati a parlare dei libri che amiamo, la trovate raccontata (e disegnata) nel report che segue.

castlereadEntrare in una classe delle scuole elementari con l’obiettivo di avvicinare le bambine e i bambini alla meraviglia delle storie, al piacere di inventarle, alla scoperta della possibilità che abbiamo tutti di raccontarle e poi di trasformarle in un testo che può rivelarsi non necessariamente un libro, un racconto, ma un disegno, una recita da mettere in scena in classe con l’aiuto della maestra. Un film, da girare con il cellulare.
Non era la prima volta che lo facevo quando, qualche giorno fa, sono stata invitata insieme a Chiara e Carola a Villa Adriana dalla professoressa Virginia, dirigente dell’Istituto V. Pacifici. Ma era la prima volta che lo facevo da Piccola Maestra. Quindi tutto mi sembrava nuovo, e nuovo il senso di responsabilità che mi animava, che nasce dalla consapevolezza di un lavoro fatto in gruppo, e non più da sola.
Un senso di responsabilità politico, anzi militante.

Una quarta e una quinta elementare: ci siamo seduti per terra in due cerchi concentrici e mi sono presentata: ho chiesto loro se sapevano cosa fosse una sceneggiatura.
Poche mani alzate: è un film, mi hanno detto. Un film, un cartone animato, un fumetto, un telefilm, qualcuno li ha scritti, a volte pensati, addirittura, ecco quella scrittura lì si chiama sceneggiatura ed è forse quella con la quale venite più spesso in contatto, ma non lo sapete, non ve ne rendete conto, perché le parole scritte vengono parlate, ma voi dovete immaginarle, immaginare le persone che le hanno imparate a memoria, o disegnate.
Immaginate.  Continua a leggere