A Torino con il gatto Venerdì

Giovedì 7 febbraio, Serena Gaudino racconterà alle classi quarte della scuola Gabelli di Torino la storia de Il gatto Venerdì di Jutta Richter. Siamo felici di tornare nel capoluogo piemontese, dove tra l’altro è cominciata quest’anno la nostra avventura. Per l’occasione Serena ci presenta il libro di cui parlerà ai bambini della Gabelli. Buona lettura.

La storia del gatto Venerdì è una storia sbilenca: un gatto che parla, una bambina che non sa contare, un bambino col nome buffo, un reverendo con gli occhi grandi e cattivi, un papà e una mamma distanti. Non fisicamente lontani, fridaycatma troppo reali. Troppo fisici. Mentre Christine ha bisogno di sciogliersi ancora in una realtà che non capisce tanto. In una realtà che va a cavallo del sogno. Che si sposta a secondo di quanto e come si sposta lei.

La spiritualità di Jutta Richter, una delle più apprezzate scrittrici per bambini in Germania, è un tripudio di verità. La sua scrittura anche lì dove accenna a Adamo e a Eva, al serpente, alla mela, alla storia del peccato originale, è una scrittura che apre gli occhi che chiede ai bambini di svegliarsi, di credere a sé più che a quel che gli viene detto. E risulta sghemba, sbilenca, appunto. Sbilanciata. Ma deliziosamente ironica e profonda. Sul bordo dell’incoerenza la Richter fa galleggiare le parole e le salda insieme, come pietruzze di un mosaico. Continua a leggere

Canto di Natale

Abbiamo deciso di affiancare a ciascuno dei piccoli grandi libri una breve presentazione  che, speriamo, potrà essere d’aiuto ai docenti nella scelta dei testi da proporre ai ragazzi. Non si tratta di una scheda di lettura, né di un riassunto della trama. Forse, piuttosto, il motivo per cui siamo convinti che leggere quel libro sia cosa buona e giusta. Il primo suggerimento che pubblichiamo ha come oggetto Canto di Natale di Charles Dickens. Ce ne parla Federico Platania.

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERASciocchezze! Nient’altro che sciocchezze! Cosa? I buoni sentimenti, tanto per cominciare. E la solidarietà verso chi ha bisogno. E l’amore, poi. Ecco, l’amore è la sciocchezza più grande!  La pensate anche voi così? Allora sappiate che stanotte tre fantasmi vi faranno visita per farvi cambiare idea. E se non ci riescono loro verrò io di persona, armato di Canto di Natale di Charles Dickens.

È facile liquidare quest’opera come una favola moraleggiante. Ma ci deve essere qualcosa, oltre alla retorica dei buoni sentimenti, se a 170 anni dalla prima edizione Canto di Natale continua a ispirare film, musical e adattamenti di ogni genere. Questo romanzo breve di Dickens, considerato uno dei massimi capolavori dello scrittore inglese, fu un best seller fin dalla sua prima edizione del 1843, nonostante il prezzo piuttosto alto per l’epoca dovuto alla scelta di rilegare le copie con una copertina di velluto rosso dai bordi dorati.
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