Je me souviens (Mi ricordo)

Diamo il benvenuto al 2014 presentando una delle proposte di lettura dei Piccoli Maestri per l’anno nuovo. Ne approfittiamo per accogliere ufficialmente a bordo Matteo B Bianchi e ringraziarlo per l’entusiasmo con cui si è avvicinato al progetto. Sarà un compagno di squadra prezioso per il gruppo milanese.

perecGeorges Perec è stato uno dei più geniali e innovativi scrittori francesi del secolo scorso. Romanziere, saggista, regista, grande appassionato di enigmistica, nei suoi libri ha voluto sperimentare con i generi e giocare con la lingua, producendo testi sorprendenti e originalissimi. Fondatore del gruppo letterario OULIPO insieme a Italo Calvino e Raymond Queneau, ha ottenuto alcuni dei più grandi riconoscimenti letterari in patria, fra i quali il Prix Médicis nel 1978. Dopo la sua morte precoce, avvenuta all’età di soli 46 anni, gli sono state attribuite varie onorificenze, la più curiosa di tutti è quella di aver dato il suo nome a un asteroide di recente scoperta. Un omaggio così bizzarro che è facile ipotizzare che lui stesso l’avrebbe gradito molto.

Il suo libro più celebre è La vita. Istruzioni per l’uso, che può essere definito più che un romanzo un insieme di romanzi, poiché raccoglie decine e decine di storie, ossia le vicende di tutti gli abitanti di un grande (immaginario) palazzo parigino. Un’opera monumentale. Nella sua carriera però ha prodotto anche libri agili e di immediata fruizione, come Je me souviens (Mi ricordo), libro che Perec ha ricalcato su modello dell’originale “I remember” dell’artista americano Joe Brainard. Si tratta di una raccolta di ricordi d’infanzia, annotazioni brevi e brevissime che riportano alla luce giocattoli, dolciumi, nomi di vecchie automobili, figure di parenti, esperienze scolastiche, film e attori celebri, canzonette e così via. Una catalogazione libera e del tutto soggettiva del proprio passato. Un libro dall’assoluta semplicità di lettura e dal potere evocativo straordinario.

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Perec amava dire: Chiunque può scrivere un libro come Mi ricordo, ma nessuno di questi libri sarà uguale a un altro. E’ questo forse il fascino maggiore di tale progetto letterario: il suo essere alla portata di tutti, la sua natura ludica e liberatoria, in grado di affascinare anche i più refrattari alla lettura (e alla scrittura!). Il motivo per cui ho scelto di portare questo libro nelle scuole è perché non si tratta solo di un invito alla lettura, ma di un esperimento che può essere realizzato anche in classe, che può coinvolgere e divertire i ragazzi o che può rappresentare per ciascuno di loro lo stimolo per una raccolta personale da sviluppare nel tempo.

Prima di conoscere Mi ricordo in pochi pensano di essere in grado di scrivere un libro. Dopo averlo letto nasce spontaneo il desiderio di provarci. Cosa c’è di più straordinario di questo?

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