Cara Lidia Ravera…

libricaraOggi, sull’Huffington Post, l’assessore alla cultura della Regione Lazio Lidia Ravera scriveva questo pezzo in risposta all’articolo francofortese di Gian Arturo Ferrari. Nel suo articolo, Lidia Ravera chiamava in causa anche i Piccoli Maestri a proposito di un invito intorno a un tavolo (reale o virtuale) per “rivedere o migliorare la legge per la promozione della lettura”. Questa è la risposta di Elena Stancanelli.

Cara Lidia,
ti ringrazio per aver riconosciuto la nostra associazione, Piccoli Maestri, come un interlocutore credibile, capace eventualmente di produrre un pensiero utile per rivedere o migliorare la legge per la promozione alla lettura. Quello che noi facciamo, e dicendo noi intendo qualche centinaio di scrittori e scrittrici, è andare nelle scuole pubbliche e raccontare i libri. Leggere e raccontare i libri che abbiamo amato più degli altri, che sono stati fondamentali nella nostra formazione, che per qualche ragione dicibile o indicibile vorremmo non fossero dimenticati. Lo facciamo da quasi tre anni, a Roma Venezia Benevento Torino…, lo facciamo gratis, lo facciamo perché lo riteniamo un buon modo per convertire i ragazzi e le ragazze alla lettura, e perché ci divertiamo.

Tu ci chiedi se saremmo disposti a sederci a un tavolo, reale o virtuale. Cara Lidia, noi ci siamo già seduti a un tavolo, tre anni fa appunto. Eravamo moltissimi, scrittori e persone che lavorano a vario titolo nella cultura. Quando ci siamo alzati da quel tavolo avevamo buttato giù un’idea, e quell’idea era Piccoli Maestri.
In questi tre anni siamo diventati più bravi e più numerosi, ma non abbiamo smesso di divertirci. Abbiamo ricevuto molti complimenti, moltissima solidarietà e neanche un euro. Del resto, non avremmo saputo cosa farne. L’ho detto: il nostro è una specie di scombinato e vitale volontariato culturale, fatto di passione e curiosità. E i soldi per la benzina nel motorino ce li mettiamo noi.

Ci piacerebbe, adesso, allargarci un po’. Ci piacerebbe avere un bel sito, cioè una sede virtuale, e qualche soldo per farlo funzionare. Stiamo cercando di capire in che modo trovare il denaro che ci serve, come “trovare una soluzione”. Faccio difficoltà a capire cosa significa “libri utili e libri inutili”, e ancora più facilmente posso dirti che non credo affatto che la tua generazione sia stata “l’ultima generazione innamorata dei libri, massicciamente, e non per stravaganza d’élite”. Ma credo molto, invece, a quello che stiamo facendo, noi Piccoli Maestri e le decine di associazioni con le quali siamo entrati in contatto in questi anni. E credo che il momento più divertente sia quando finalmente ci si alza dal tavolo e si fanno le cose. Si prende il motorino e si va a raccontare Moby Dick in qualche scalcagnata scuola di periferia, e i ragazzini ci guardano come fossimo marziani. E certe volte va bene e li conquistiamo, altre invece, poche devo dire, ci tirano i libri dietro e ci prendono in giro. Ma noi continuiamo, imperterriti. A scrivere i nostri libri e a raccontare quelli degli altri. E a convincere altri scrittori e scrittrici a venire a fare questa cosa insieme a noi.

È molto? È poco? E’ qualcosa. E questo qualcosa lo abbiamo fatto senza invocare o insultare “le istituzioni”. Sai cosa sarebbe bello? Che qualcuno ci chiedesse se ci serve una mano, piuttosto che chiedercela. Perché vedi, la risposta che noi potremmo darti, sedendoci al tavolo di cui parli, è quella che abbiamo già dato: per aiutare la diffusione della lettura, noi scrittori immaginiamo che sarebbe bello andare nelle scuole pubbliche e leggere i libri che abbiamo amato più degli altri, che sono stati fondamentali… ecc ecc. La risposta alla domanda che tu ci faresti, sarebbe: facciamo Piccoli Maestri!
E noi lo abbiamo già fatto.

Elena Stancanelli

6 commenti
  1. Gianluca Di Dio
    Gianluca Di Dio says:

    Come è bello ritrovarsi nelle parole di un’altra persona. Bello perché sempre più difficile. Grazie Elena.

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  2. Francesca Bellafronte
    Francesca Bellafronte says:

    Vi serve una mano? Sono una maestra squinternata e anche un po’ scrittrice per bambini. IO CI SONO (ma non guido il motorino!) e la Puglia non è poi così lontana.

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    • Francesca Bellafronte
      Francesca Bellafronte says:

      Anzi, direi che ci siamo come “Amici della Biblioarcobalena”: condividiamo e pratichiamo da anni le stesse istanze del volontariato culturale, convinti come siamo che…”(…) non di solo pane”..e che i libri sono il migliore cibo per la mente!

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    • Federico Cerminara
      Federico Cerminara says:

      Ciao Fabia, anche per te vale l’invito rivolto a Francesca: perché non ci scrivi all’indirizzo piccolimaestri.info@gmail.com così ci raccontiamo un po’ di cose? Grazie in anticipo per l’interesse e l’entusiasmo che mostri nei confronti del progetto. Buona serata, Federico (e cmq ti volevamo ringraziare anche per i numerosi retweet…)

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